giovedì 28 ottobre 2021

TABATA, EMOM, AMRAP: COSA SONO E A COSA SERVONO GLI ALLENAMENTI AD ALTA INTENSITA'!

 


EMOM, AMRAP, HIIT: no, non sono le nuove maschere da cui ti puoi travestire ad Halloween!

Stiamo parlando di tipologie diverse di Allenamenti ad Alta Intensità:

se ora sei curioso di sapere come si svolgono, continua a leggere perché oggi te li presento tutti e soprattutto ti racconto come possono essere i migliori amici della tua forma fisica!

 





ALLENAMENTI AD ALTA INTENSITA’

EMOM, AMRAP e HIIT: abbiamo detto che queste 3 tipologie di allenamento rientrano tutte nella famiglia degli allenamenti ad alta intensità.

Cosa si intende?

Gli allenamenti ad alta intensità, lo dice la parola stessa, sono allenamenti molto intensi, che concentrano tanto lavoro (tanti esercizi e ripetizioni) in poco tempo.

Ognuno di essi si svolge in maniera differente, ma l’obbiettivo rimane lo stesso: farti sudare molto, farti bruciare tante calorie e allenare tutto il corpo!

Vediamo le differenze tra l’uno e l’altro.

 

EMOM

L’acronimo sta per Each Minute On Minute.

In pratica, hai un certo numero di ripetizioni da svolgere di un determinato esercizio. Fai partire il cronometro e inizi con l’esecuzione; quando hai finito, il tempo rimanente al minuto corrisponde alla pausa che puoi fare.

Ad esempio, devi fare 15 squat: se ci impieghi 40’’ avrai i 20’’ rimanenti del minuto per recuperare.

Quindi, più esegui velocemente le ripetizioni, più tempo ti rimarrà per recuperare.

Allo scoccare del minuto, ripeti l’esercizio per le serie impostate.

Detto così sembra un allenamento innocuo, ma prova a farlo per 10 o 15 minuti e capirai che, in effetti, ha qualcosa a che fare con il periodo di Halloween…  Mostruoso!

 

AMRAP

La sigla sta per As Many Round As Possible.

Qui hai una sequenza formata da più di un esercizio, anche qui le ripetizioni sono definite e c’è un tempo complessivo in cui svolgere tutto.

Inizia a svolgere tutte le ripetizioni degli esercizi assegnati, una volta concluse, hai finito il primo round. Ricomincia subito da capo con il secondo round.

Nel tempo di lavoro impostato devi cercare di fare più giri possibili.

Esempio:

10 squat + 10 sit up + 10 push up. Tempo totale 10 minuti.

Inizia ad eseguire le 10 ripetizioni di squat, senza pausa passa ai 10 sit up e subito dopo i 10 push up.

Hai concluso 1 round. Parti subito con il secondo, ricominciando dai 10 squat, poi 10 sit up e 10 push up e così via.

Devi cercare di fare più round possibili nei 10 minuti.

Anche qui, se credi che sia facile ti sfido a provarlo!

 

HIIT

Significa High Intensity Interval Training.

In questo caso si scelgono una serie di esercizi ad alto impatto che vengono svolti con delle piccole pause tra l’uno e l’altro.

La pause possono essere anche “attive”, quindi non ti fermi del tutto, ma passi da un esercizio più intenso ad un altro a basso impatto.

Facciamo anche qui un esempio per rendere la spiegazione più chiara:

Esercizi: squat jump – trazioni – skip alto – side climber . 30’’work / 15’’ rest

Fai partire sul cronometro i primi 30’’ ed inizia a svolgere gli squat jump, non c’è un numero impostato di ripetizioni in questo caso, ma ti fermerai quando finiranno i 30’’.

Quando i 30’’ di lavoro finiscono puoi fermarti oppure fare una marcia sul posto molto blanda per i 15’’ di recupero; quando ripartono i 30’’ passi all’esercizio successivo, le trazioni, e così via.

Alla fine dei 4 esercizi puoi osservare 1’ di recupero e poi ripetere lo stesso circuito anche 3,4,5 volte in base al tuo livello di allenamento e energia.

Scommetto che anche qui ci lasci la lingua a terra!

 

I BENEFICI DEGLI ALLENAMENTI AD ALTA INTENSITA'

Perché dovremmo scegliere questo tipo di workout?

Nonostante sembrino delle torture cinesi, trovo questi allenamenti in realtà molto divertenti e soprattutto efficaci.

I motivi principali per i quali io stessa li scelgo e consiglio sono 4:

1.      In poco tempo ti aiutano a fare un allenamento efficace e completo.

Questi workout infatti hanno una durata che varia dai 30 ai 45 minuti, ma riescono comunque ad essere completi ed efficaci sia per dimagrire, che per tonificare tutti i muscoli del corpo. Inoltre, sono dei potenti alleati anche per il nostro cuore: lo rinforzano migliorando anche il nostro sistema cardio respiratorio e circolatorio.

 

2.      Puoi svolgerli ovunque

In palestra ma anche in casa, ma perché no in ufficio, al parco o al mare, in hotel quando sei in trasferta o in vacanza. Sono allenamenti molto versatili che puoi svolgere tranquillamente a corpo libero e necessitano di pochissimo spazio, dunque li puoi fare davvero dove vuoi.

 

3.      Non ti annoi mai!

Se la tua classica routine di allenamento ti inizia ad annoiare, devi assolutamente provarli!

Gli allenamenti ad alta intensità sono estremamente vari: si possono cambiare gli esercizi, si possono cambiare le combinazioni di esercizi, puoi provarli a corpo libero, oppure con gli attrezzi, oppure ancora puoi alternare esercizi a corpo libero con esercizi con gli attrezzi.

Usando fantasia e creatività, il divertimento sarà assicurato per ogni allenamento!

 

4.      Puoi coinvolgere i tuoi amici

Se ti alleni in compagnia non c’è nulla di meglio: imposta con il tuo partner di workout un circuito AMRAP che sia fattibile per entrambi e sfidatevi a chi fa più giri.

Puoi usare lo stesso approccio della sfida anche se vuoi coinvolgere un amico o un parente pigro: il primo allenamento può nascere quasi come un gioco tra voi, e se ci prende gusto il gioco è fatto!

 

TRE CONSIDERAZIONI IMPORTANTI

Sarò di parte ma trovo questi workout davvero incredibili.

Tre cose però ci tengo a sottolinearle:

1-     Lo sforzo cardiaco a cui ci sottoponiamo è maggiore rispetto ai workout classici, dunque svolgi regolarmente una visita medica per accertare che tu possa svolgerli serenamente

2-     Questi allenamenti puntano a farti fare più ripetizioni possibili in poco tempo, dunque dovrai eseguirle in maniera molto veloce. Ricorda però di non sacrificare la tecnica esecutiva degli esercizi per andare più veloce, ma svolgi ogni ripetizioni in maniera corretta.

3-     Adegua le ripetizioni, le serie e il tempo di allenamento al tuo livello: se i workout sono troppo blandi saranno poco efficaci, se viceversa sono troppo intensi rischi di incappare in spiacevoli infortuni di vario genere.

 

Per essere certo di svolgere al meglio i tuoi allenamenti ad alta intensità, puoi andare su justwellness.co  dove troverai tanti contenuti gratuiti che ti aiuteranno a prendere più confidenza con questi workout ma soprattutto un team di trainer specializzati pronto a consigliarti l’allenamento più giusto per te!

 

Ti aspettiamo nella nostra #fitnessfamily!

 

A presto e… buon workout intenso!!!

 

Federica Natale
Trainer e Direttrice Corsi Online
JUST Wellness & Co.

giovedì 14 ottobre 2021

LOMBALGIA E LOMBOSCIATALGIA | Cosa devi sapere


Gli studi hanno dimostrato che almeno una volta nella vita tutti, prima o poi, ne soffriremo!

Di che si tratta?

Della LOMBALGIA e della LOMBOSCIATALGIA!

Ne parliamo in questo articolo 





COSA SONO LA LOMBALGIA E LA LOMBISCIATALGIA

Sono due forme di mal di schiena “particolare”.

In base alla localizzazione distinguiamo: 

- Lombalgia pura: dolore localizzato nella parte basse centrale o laterale della schiena. 

- Lombalgia + sciatalgia: mal di schiena con dolore o sintomi come formicolii e perdite di sensibilità alla schiena E alla/e gamba/e a causa dell’infiammazione del nervo sciatico. Infatti viene definita clinicamente come radicolopatia. 


COME SI MANIFESTANO LA LOMBALGIA E LA LOMBOSCIATALGIA

Sia la lombalgia che la lombosciatalgia si manifestano sotto forma di dolore.

Tuttavia la tipologia del doloro con il quale si manifestano varia da soggetto a soggetto perché la dimensione del dolore è molto soggettiva. 

A seconda dei casi distinguiamo in:

Dolore bruciante 

Dolore acuto e penetrante; 

Dolore lieve che in determinate circostanze produce delle scosse simili ad elettroshock.

In molti pazienti, la sensazione dolorosa tende a peggiorare dopo sforzi, movimenti accentuati, colpi di tosse, starnuti o lunghi periodi di tempo trascorsi in posizione seduta.

In genere la lombosciatalgia è monolaterale! 

Ciò significa che il dolore interessa soltanto un lato del corpo (per esempio zona lombare destra, gluteo destro e arto inferiore destro).


LE CAUSE DELLA SCIATALGIE E DELLA LOMBOSCIATALGIA

Nella maggior parte dei casi la sciatalgia e la lombosciatalgia sono causate da:

1. Dolori muscolari generati dalla cattiva postura; 

2. Ernie del disco, artrosi e patologie specifiche della schiena che comprimono o il disco intervertebrale o la radice nervosa generando i sintomi;

3. Predisposizione genetica; 

4. Stile di vita errati (es. sedentarietà, eccesso di fumo, età avanzata, eccetera);

5.     Poca o nessuna "cultura osteopatica" (ovvero non essere al corrente che un check osteopatico e una diagnosi precoce potrebbero impedire l'insorgenza delle due problematiche)


COSA FARE QUANDO SI PRESENTA UN EPISODIO ACUTO

La sciatalgia e la lombosciatalgia possono presentarsi più volte nel corso della vita con episodi minori.

Tuttavia di tanto in tanto potrebbero manifestarsi con un episodio acuto di intensità maggiore.

In questi casi è importante sapere bene cosa fare.

1. Una valutazione medica per escludere altre patologie più gravi e se necessario esami strumentali per avere una “foto” recente della colonna vertebrale. 

2. Riposare senza sforzare la schiena.

3. Eventuali antinfiammatori su prescrizione medica se il mal di schiena è molto forte.

4. Manipolazioni per correggere i carichi posturali e permettere alla schiena di lavorare meglio al fine di togliere i compensi.


Nonostante questo l'episodio acuto di sciatalgia o lombosciatalgia potrebbe ricapitare nella vita!! 

Questo perché la colonna rimane “rovinata” soprattutto in presenza di artrosi quindi bisogna capire come convivere al meglio con questa situazione: in questi casi il trattamento osteopatico si pone l'obiettivo di ridurre il più possibile la frequenza degli episodi riducendone il numero e l'intensità di ciascuno per facilitare la convivenza con tali problematiche.


L'OSTEOPATIA COSA PUO' FARE?

L'osteopatia è un valido aiuto nella gestione del dolore perché tramite le manipolazioni permette al corpo di lavorare in modo funzionale eliminando i sovraccarichi e favorendo un migliore adattamento delle strutture corporee.  

Infatti l'osteopatia è una terapia alternativa/integrativa che, rispetto al farmaco tradizionale, elimina la causa e non solo il sintomo. 

Pertanto, il trattamento osteopatico è indicato nella gestione soprattutto del dolore cronico essendo una terapia conservativa e senza effetti collaterali.

Nei casi di dolore cronico o molti frequente, le manipolazioni aiutano il ricircolo delle sostanze infiammatorie abbassando la percezione del dolore lavorando su tutte le strutture coinvolte. 


COSA PUOI FARE TU ADESSO!

In questo momento sei in una delle seguenti situazioni:

1. non hai mai sperimentato ne la lombalgia ne la lombosciatalgia

2. almeno una volta nella vita ti è già capitato di avere almeno un episodio di una delle due problematiche

3. soffri frequentemente o in modo cronico o di lombalgia o di lombosciatalgia.


In ciascuno di questi casi una visita osteopatica potrebbe esserti utile e rispettivamente:

1. a non sperimentare mai per tutto il corso della tua vita lo spiacevole dolore derivante dalla sciatalgia o lombosciatalgia

2. a fare in maniera che non seguano altri episodi rispetto a quelli che hai già provato

3. a ridurre i sintomi e a migliorare la convivenza con tali problematiche.


IL MIO CONSIGLIO PERSONALE 

Per tale motivo ti invito a cercarmi e a contattarmi tramite il sito justwellness.co

Potremo parlare della tua lombalgia o lombosciatalgia ed individuare insieme il percorso da fare per risolvere questo problema.

Ti aspetto.

A presto

Dott. Marta Vimercati
Osteopata Team
JUST Wellness & Co.


ALLENAMENTO E CICLO MESTRUALE : MI POSSO ALLENARE CON IL CICLO?

 


Eccole, mi sono arrivate: che faccio oggi, mi alleno o non mi alleno?

Se mi alleno, posso stare tranquilla o mi farà male?

Ma l’allenamento deve rimanere invariato o bisogna fare delle piccole modifiche?


Con l’articolo di oggi cerchiamo di capire cosa sarebbe meglio fare con l’arrivo delle mestruazioni.

Allenamento si o allenamento no?!

Scopriamolo insieme.






Partiamo dicendo che non esiste alcuna controindicazione allo svolgimento di attività fisica durante le mestruazioni.

Ogni donna, però, vive il ciclo in maniera differente.

C’è chi lo patisce di più e chi meno, c’è chi ha dolori alla schiena e chi alla pancia, c’è chi ha sbalzi umorali e chi si sente solo fiacca, chi ha un flusso scarso e chi abbondante.

Ci sono dunque delle indicazioni e della accortezze che si possono assumere per migliorare i nostri allenamenti e per renderli efficaci anche durante quel momento del mese.


CICLO E ALLENAMENTO

Il ciclo si divide in varie fasi, (mestruale, follicolare, ovulatoria, luteinica, premestruale) ognuna delle quali è caratterizzata da diversi livelli ormonali.

Le problematiche psico-fisiche dettate dal ciclo sono, nella maggior parte dei casi, provocate o dalla fase premestruale o da quella mestruale.

Nella fase premestruale, si iniziano a manifestare una serie di sintomi che possono impedire un allenamento ottimale, come aumento di peso, ritenzione idrica, aumento del volume uterino, pesantezza e gonfiore addominale.

In questo caso, è bene continuare ad allenarsi ma iniziando gradualmente a diminuire l’intensità dei workout.

Si possono dunque scegliere esercizi meno intensi, oppure alleggerire i carichi utilizzati qualora si svolgano allenamenti contro resistenza.

Durante la fase mestruale, in cui avviene la vera e propria perdita di sangue, molte donne accusano dolori e crampi al basso ventre e ai reni, spossatezza generale, a volte anche emicranie e senso di nausea.

E’ evidente che in questo caso, l’allenamento risulta più una tortura che un piacere.

Se si vive il ciclo con questi fastidi molto forti, si può tranquillamente sospendere l’allenamento per 1-2 giorni.

Il mio consiglio, però, è quello di cercare di non fermarsi del tutto, ma piuttosto sostituire la classica scheda di allenamento con un lavoro improntato più sulla mobilità e sullo stretching. Anche una pratica mirata di Yoga può essere d’aiuto.

Queste tipologie di allenamento, infatti, possono aiutarci a distendere i muscoli, in particolare quelli della schiena e dell’addome, e a rilassarli, alleviando i dolori e i crampi. Una pratica mirata sull’articolazione dell’anca, che vada a coinvolgere il bacino e il tratto lombare, ci aiuterà a diminuire i fastidi.

Inoltre, sono tipologie di allenamenti che inducono un senso di pace e relax, che di solito viene un po' a mancare durante questi giorni.

Anche in questo caso, l’allenamento ci aiuta non solo a livello fisico ma ci dona un maggiore benessere mentale.

Ricordiamoci infatti che continuare a praticare sport, seppure con intensità inferiore, consente di sviluppare endorfine. 

Le endorfine sono sostanze chimiche del cervello che inducono positività, ed esercitano una funzione benefica che influenza la sfera psicofisica. 

Inoltre, un tipo particolare, chiamato beta-endorfine, può sviluppare anche effetti antidolorifici, risultando efficace nell'alleviare il dolore, come un vero e proprio medicinale.

Anche per le donne che invece non accusano particolarmente il ciclo, è comunque consigliabile far coincidere a questa settimana un lavoro di scarico, alleggerendo leggermente i propri allenamenti e inserendo sessioni più lunghe di stretching e mobilità.

Alla fine della fase mestruale, il corpo è di nuovo nella condizione ottimale di forza che ci consentirà di riprendere senza problemi i nostri consueti allenamenti.


CICLO E DIETA

Un altro aspetto interessante da tenere in considerazione è sicuramente quello alimentare.

Durante la fase mestruale o premestruale è facile venir colte dalle famose “voglie da ciclo”.

Questo avviene perché si registra un calo della serotonina (chiamata anche “ormone del buonumore”); il nostro corpo perciò va alla ricerca di cibi che aumentino la produzione di questo ormone, come dolci, pizza, pane, cioccolata.

Una soluzione per controllare queste voglie senza eccedere con il cibo, è consumare cibi che stimolino la sintesi della Serotonina ma che non incidano drasticamente sul livello della glicemia.

L’assunzione di legumi e cereali come avena, farro, orzo, riso integrale, possono aiutare sensibilmente a ridurre le voglie da ciclo. 

Anche dosi moderate di cibi come cioccolata fondente e frutta secca aiutano a ridurre le voglie, e contemporaneamente ci donano un senso di maggior appagamento.

Una dolce coccola che sicuramente ci fa stare meglio, senza rovinare la nostra forma fisica.


INTEGRATORI DI VITAMINE

Durante la fase mestruale, a causa della perdita di sangue, il corpo subisce una perdita di sali minerali, lipidi e zuccheri, si registra il calo ematico di ferro e calcio, responsabile della sensazione di stanchezza.

Altra cosa che dunque è fortemente consigliata, è quella di assumere integratori di vitamine e minerali studiati specificatamente per le donne. Si possono assumere solo in questi giorni specifici, oppure si possono fare cicli (sulla confezione di ogni integratore, viene sempre specificata la modalità di assunzione).


CONCLUSIONI

In questo articolo ci sono utili consigli su come gestire gli allenamenti durante il ciclo ma ci tengo a sottolineare un aspetto importante:

Come abbiamo detto all’inizio, ogni donna accusa il ciclo in maniera diversa, e inoltre ci possono essere molte differenze anche tra un ciclo e il successivo. 

Potrebbe succedere, quindi, che un mese si riesca a proseguire con gli allenamenti senza problemi e il mese successivo si faccia fatica anche ad alzarsi dal letto.

Quello che consiglio, dunque, è di ascoltare sempre le esigenze del proprio corpo e assecondarlo. 

Le indicazioni di questo articolo possono essere adattate e modificate di mese in mese, andando a capire di cosa ha più bisogno il corpo in quel momento.


Per ulteriori dritte e consigli, l’invito è quelli di andare su justwellness.co, dove è già presente sia un team di esperti nel fitness, pronto ad aiutare e ad indicare il percorso di fitness più adeguato in base alle proprie esigenze, ma anche una vera a propria community di persone che stanno già mettendo in pratica questi consigli, con le quali è possibile confrontarsi e condividere la propria esperienza.


Ci vediamo nella #fitnessfamily !


Al prossimo articolo, 


Federica Natale
Trainer e Direttrice Corsi Online
Team JUST Wellness & Co.


giovedì 7 ottobre 2021

Come conciliare allenamento e vita sociale



La pratica del fitness spesso favorisce l'ingaggio in situazioni sociali, in modo diretto e indiretto (ne parleremo nel prossimo articolo).

A volte, tuttavia…

sembra che questi due aspetti della nostra vita non vadano affatto d’accordo: in alcuni casi la pratica del fitness impedisce di fruire pienamente delle relazioni sociali, o addirittura spinge a evitarle.

Ne parliamo in questo articolo.









FITNESS VS VACANZE ESTIVE 

Diverse persone ci hanno riportato la difficoltà vissuta durante le ferie di conciliare le proprie abitudini e routine legate al fitness con la condivisione di tempo e momenti con i propri compagni di viaggio:

 "Per allenarmi ho dovuto adottare dei ritmi diversi dagli altri e isolarmi" 

"Durante le cene tutti insieme ero sempre l'unica a rinunciare agli antipasti e al vino"

"Tutti mi facevano notare come le mie scelte alimentari fossero sempre diverse da quelle del resto del gruppo... Io, in effetti, mi sentivo per questo poco parte del gruppo"

"Ho rinunciato ad allenarmi in vacanza perché desideravo rimanere insieme agli altri… Però poi mi sentivo in colpa e in ansia!"



FITNESS VS VACANZE ESTIVE, MA NON SOLO

Queste stesse situazioni e sensazioni, in realtà, hanno modo di manifestarsi anche nella quotidianità, nel corso di tutto l'anno: 

"Ho dovuto rinunciare a un invito a uscire perché, se avessi accettato, avrei saltato la sessione di allenamento di quel giorno"

"Gli inviti alle feste mi mandano in crisi: c'è sempre del cibo non adatto al mio piano alimentare. Non vado alla festa? Vado e non mangio la torta? Ma non mi va di fare 'la diversa'..."

E lo stesso vale per il pranzo in famiglia della domenica, per quando il collega che va via porta i pasticcini in ufficio...

Insomma, sembra che ci siano poche alternative per le persone che  praticano fitness: 

se durante le situazioni sociali scelgono di comportarsi nello stesso modo di chi non è impegnato in un programma di allenamento e alimentazione sperimentano disagio, temendo di aver "sgarrato" eccessivamente;

se, invece, si attengono sempre e comunque al loro programma, a prescindere dalle situazioni in cui si trovano, ne perdono il gusto (della vacanza, del festeggiamento, della condivisione...).

Questo porta dunque le persone a fare una scelta: ritenendo difficile conciliarli, o rinunciano al fitness, o rinunciano -in diverse forme- alla socialità.



RIGIDITA' VS FLESSIBILITA'

L'obiettivo che noi come professionisti abbiamo in comune con le persone che a noi si rivolgono è quello di favorire il loro benessere (inteso a 360 gradi come benessere fisico e psicologico, strettamente connessi uno all’altro). Poiché è certamente salutare praticare regolarmente attività fisica, ma è altrettanto importante poter condividere del tempo con gli altri e stare bene insieme a loro, le situazioni in cui la pratica del fitness porta a sacrificare la socialità rivelano un approccio al fitness poco funzionale al raggiungimento (e al mantenimento) di una condizione di benessere.

Ciò che differenzia un modo sano da uno rischioso di approcciarsi al fitness potrebbe essere espresso nei concetti di FLESSIBILITA' da un lato e RIGIDITA' dall’altro.

Se sentiamo di non poter sospendere l’allenamento per due settimane di vacanza o di non poter andare a una cena con gli amici (perché dobbiamo allenarci, o perché temiamo di non poter mangiare ciò che mangiano gli altri, o, ancora, perché farlo ci procura disagio o ansia) ci ritroviamo limitati da un’attività che invece dovrebbe procurarci benessere. Tali situazioni dovrebbero farci scattare un campanello d’allarme, poiché indicano una modalità di approcciarsi al fitness estremamente rigida, che poco ha a che fare con il concetto di benessere. In alcuni casi, poi, questi scenari hanno una vera e propria deriva patologica (ad esempio, tanti pazienti che poi sviluppano disturbi del comportamento alimentare inizialmente si approcciano a diete e programmi di allenamento in modo “sano”, per poi scivolare, invece, in meccanismi molto pericolosi).

L’allenamento costante richiede impegno e serietà, ma la flessibilità è fondamentale per evitare che il fitness diventi l’unica cosa importante della nostra vita e che si trasformi nella necessità di un controllo assoluto e costante. E' fondamentale, infatti, che i programmi di allenamento e alimentazione non ostacolino la soddisfazione di altri bisogni fondamentali – tra cui, appunto, quello della socialità.

 

COME MAI SUCCEDE QUESTO?

Ma come mai alcune persone finiscono per approcciarsi al fitness in modo così rigido?

I motivi possono essere diversi…


Predisposizione individuale

Perché a fronte di programmi di allenamento e alimentazione simili alcune persone intraprendono percorsi rischiosi e altre no?
Non siamo tutti uguali: ognuno di noi è diversamente predisposto ad alcuni tratti di rigidità caratteriale, che, se presenti, si manifestano anche in altri ambiti della vita e che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo delle pericolose dinamiche descritte sopra.


Momenti particolari

Oppure, ci sono persone che non presentano tratti di rigidità, ma che si avvicinano al fitness in momenti particolari della loro vita, tali per cui l’impegno nell’allenamento e nella dieta assumono un certo significato o assolvono a una determinata funzione dal punto di vista psicologico: questo potrebbe rendere tali persone maggiormente vulnerabili a intraprendere percorsi disfunzionali.


Il ruolo dei professionisti


Un altro aspetto da non sottovalutare è l’incontro con professionisti che, non riuscendo a cogliere la persona nella sua unicità, vi si approcciano senza considerarne la specificità della storia di vita, dei bisogni e degli obiettivi (diversi da cliente a cliente) e senza modulare il proprio modo di comunicare o di proporre i programmi.


COSA FARE?

Quale aiuto può offrire lo psicologo alle persone che si trovano in situazioni simili?

Molto dipende da che cosa ha portato la persona ad approcciarsi al fitness con modalità rigide e poco funzionali. Imprescindibile, dunque, è comprendere che cosa è successo, che cosa sta succedendo e perché. Siamo davanti a una delle tre situazioni appena descritte? O a un’altra ancora?

In ogni caso, è importante intervenire precocemente per evitare che abitudini disfunzionali si trasformino in pericolosi circoli viziosi che, una volta instaurati, sono molto difficili da sradicare.

Per questo motivo ti invito a contattarmi su justwellness.co 

Approfondiremo insieme questo argomento e valuteremo se il tuo approccio alla pratica di fitness è rigido oppure flessibile rendendolo poi ancor più adatto allo stile di vita che desideri avere.


Ti aspetto,


Teresa Sassetti
Psicologa
Team JUST Wellness & Co.