giovedì 10 dicembre 2020

Siamo Figli dei Cereali (da National Geographic)


E' il titolo di un bellissimo articolo pubblicato sul National Geographic di Dicembre.

Mi ha colpito perché, pur avendo consapevolezza dell'argomento, il leggere il titolo dell'articolo mi ha fatto tornare alla mente quel lungo periodo del Fitness, e di riflesso anche mio, in cui invece i cereali (e i carboidrati di cui sono la fonte principale) erano stati demonizzati e accusati di tutte le malattie e problematiche del Mondo.

Invece è vero il contrario: Siamo Figli dei cereali e la loro storia è la storia dell'Umanità.

Nell'articolo di oggi ti riporto una parte dell'articolo del Natgeo e le mie riflessioni sull'argomento!


LA STORIA DEI CEREALI E DELL'UOMO

Partendo da piante che crescevano spontanee, 12.000 anni fa l'uomo cominciò a coltivare (ma anche a modificare geneticamente per così dire!) i cereali.

Le piante selvatiche non erano perfettamente e totalmente edibili. Il lavorio dei primi agricoltori durato centinaia di anni fu infatti quello di selezionare solo alcuni dei chicchi (quelli che si potevano mangiare) e ripiantare solo questi scartando gli altri.

Tale lavoro ha dato origine ad una selezione e una propagazione delle specie vegetali che meglio si adattavano alle necessità umane e a far estinguere quelle che invece non potevano dare sostentamento all'uomo.

Il grano ad esempio si è iniziato a coltivarlo nelle regioni della Mezzaluna Fertile e poi si è diffuso in tutta Europa.

Il mais (discendente del teosinte) ha iniziato ad essere selezionato e coltivato 8.000 anni fa nel sud del Messico e nel corso dei millenni si è diffuso in tutto il Pianeta.

Ai giorni nostri il grano, il mais ma anche del riso e gli altri cereali sono il principale alimento in tutte le Culture mondiali senza nessuna eccezione di latitudine o longitudine e soddisfano più del 50% del fabbisogno nutrizionale di tutti gli esseri umani presenti sul Pianeta.


LA PERFETTA SIMBOISI UOMO-CEREALI

Il lungo e lento lavorio dell'Uomo avvenuto a cavallo dei millenni è stato quello di coltivare-osservare-selezionare-migliorare.

Da questo processo si è passati da poche specie di cereali presenti sul Pianeta in origine a la moltitudine di oggi: la segale come la conosciamo oggi (immune ciò dalle infezioni del fungo claviceps purpurea) l'orzo, il farro, il grano tenero ed il grano duro, il kamut e tutti gli altri.

Tutte perfettamente adattate alle esigenze dell'Uomo: disponibili periodicamente, perfettamente adattati ai terreni in cui vengono coltivati, facili da trasportare e conservare per lunghi periodi, ricche di sostanze nutritive e prive di sostanze nocive, adatte alla trasformazione in altri prodotti alimentari.


IL "DARK SIDE" DELL'EVOLUZIONE

Anche il glutine è figlio di questo processo.

Selezionando specie e incrociandole tra loro, l'Uomo è riuscito a creare cereali ricchi di questa proteina indispensabile per avere il pane e i restanti prodotti da forno con le caratteristiche che conosciamo oggi. 

Ma glutine ha significato anche che una certa percentuale di Popolazione mondiale ha successivamente sviluppato allergia a questa proteina e oggi la quantità di cereali priva di glutine è solo una minima parte di tutte le varietà disponibili. Apparentemente un'ingiustizia da un lato ma volendo essere positivi potremmo comunque dire che Madre Natura fa di tutto per continuare a nutrire tutti i suoi Figli senza distinzione alcuna (se sei celiaco il Teff proveniente dall'Africa è uno dei cereali che Madre Natura ha messo a disposizione per te!)

Il glutine è solo uno dei problemi del dark side dei cereali.

La selezione effettuata sui cereali nei millenni ha spinto l'acceleratore sulla capacità della pianta di crescere rigogliosa, robusta e adatta alla coltivazione intensiva.

Questo ha creato due grossi problemi: 

1. i cereali di oggi contengono molti meno nutrienti di quelli di molti secoli fa

2. i cereali (o meglio la loro coltivazione) è una delle maggiori cause di inquinamento atmosferico odierno.


DALLA TERRA...ATTRAVERSO LA STORIA...ALLE NOSTRE TAVOLE.

Millenni di selezione e coltivazione ci lasciano oggi in eredità una moltitudine di cereali ideali per soddisfare ogni nostra esigenza.

Probabilmente alcune specie già esistenti non diventeranno famose per motivi...di marketing -diciamo così- ma vale sempre la pena di ricercarle e conoscerle per arricchire e diversificare la nostra nutrizione.

Sicuramente anche in futuro nasceranno nuove specie ancora meglio adattate alle nostre esigenze in continua evoluzione e la simbiosi Uomo-Cereali continuerà sempre.

Oggi i cereali a più largo consumo e noti sono probabilmente 8 provenienti da 4 regioni climatiche differenti del Mondo:

1. il grano, la segale, l'avena e l'orzo. Quelli europei e che conosciamo meglio perché provenienti da zone a clima caldo e temperato tipici della zona mediterranea

2. il mais e il sorgo di origine tropicale e tipici del sud America

3. il riso affine al bambù (adoro pensarlo così)

4. il teff proveniente dalla savana e dalle praterie perché si è adattato alla siccità


CONCLUSIONI

Mi è piaciuto tantissimo leggere questo articolo del National Geographic perché mi ha fatto percepire il legame profondo che abbiamo con la nostra Madre Terra.

Mi piace da matti il concetto di fondare la nostra cultura ultra moderna su pilastri culturali ultra antichi.

Infine credo che queste siano conoscenze che dovrebbero essere considerate di base per ognuno di noi: abbiamo il dovere di sapere da dove provengano e che percorso abbiano fatto i prodotti alimentari che troviamo comodamente sugli scaffali del supermercato!

"Grazie National Geographic!"


JUSTWELLNESS.CO

Questo è il clima, questo è ciò che condividiamo su justwellness.co in merito a salute e forma fisica.

Se anche tu la pensi così e dai importanza a queste stesse cose, ti invito ad entrare nella #FitnessFamily.

La trovi tutta riunita proprio su justwellness.co ed entrare è facile come fare un click (oltre che totalmente gratuito)

Ti aspetto e ti aspettiamo.


A presto,


Andrea Natale
Trainer e Direttore
JUST Wellness & Co.




PS:

Se vuoi leggere per intero l'articolo e vedere le bellissime foto che lo accompagnano, oltre ai tanti altri bellissimi articoli presenti, questa è la copertina del National Geographic dal quel l'ho tratto. Trovi la rivista in edicola a Dicembre.








Nessun commento:

Posta un commento